Gighe dal ritmo incalzante, reels vorticosi e ballate coinvolgenti, è così che questi ragazzotti ricreano atmosfere dimenticate, invitando il pubblico ora a scatenarsi, ora a lasciarsi accarezzare da dolci e cullanti melodie. Le taglienti note del banjo e i sinuosi passaggi del violino corrono vorticosamente sul tessuto armonico della chitarra, mentre, guidate dal ritmo ostinato del tamburo celtico e dai caratteristici ricami del bouzouki, paiono avvolgere il dolce sussurro del wisthle. L’atmosfera diventa magica e la realtà quotidiana dello spettatore lascia spazio alla fantasia, popolata da creature fiabesche.
Elfi dalle orecchie a punta, gnomi dalle buffe espressioni e orribili troll compaiono accanto al pubblico, attratti dal calore e dallo spirito coinvolgente di melodie leggendarie. Franco, Mauro, Riccardo ed Eugenio si riuniscono ogni volta per proporre una musica proveniente dal lontano passato, eseguendola nel rispetto della tradizione ma interpretandola con evidente gusto personale. Melodie ormai quasi dimenticate, ma forse proprio per questo degne di essere rievocate.